domenica 23 luglio 2006

Il primo post.

«Non c’è molto da meravigliarsi se nel romanzarsi l’esistenza si colgono slanci di vita, come non c’è da stupirsi dell’errore se osservando le dolci sfumature di grosse nuvole in un cielo tramontante si esclamano frasi del tipo «Oh, sembra un dipinto!», come se fosse la volta celeste a voler imitare le qualità artistiche del pittore e non il contrario. È buffo doversi accorgere che in certi momenti l’emozione prevale sul quotidiano e ci avviciniamo tanto ad uno scritto. Come chi seguendo un copione inserisce la firma propria. Questi sono i romantici. Non c’è da meravigliarsi se il carattere tipico di un personaggio ricorda certi nostri pensieri; mille personaggi possono essere un solo uomo ed un solo personaggio può essere mille persone. Ovvio, perché siamo semplicemente uomini. Ma il Granchio post-adolescente vuole comunicare. Non c’è da meravigliarsi se… anzi no, meravigliatevene. Meravigliatevene finché potete; concedetevi questi pochi momenti di riconoscimento e di sana riflessione, come farei io stesso, testardo cancerino dei decadenti. Affinché non possiate dimenticare questi slanci di vita che entusiasmano noi uomini vivi tra vivi nella forra dei morti.»
Bibbo III.
Presentazione de "Le Livre du Crabe"

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Chi mi conosce sa bene che questo è il mio secondo blog che pubblico; in verità ce ne sarebbe addirittura un terzo, ma quello ha avuto breve vita non facendo in tempo a sviluppare una sua storia.
Il Bibblog (http://bibblog.blog.tiscali.it) una storia ce l'ha avuta, breve ma di sicuro intensa, centrata su una anch'essa breve storia d'amore che non vorrebbe mai finire permanentemente; il Bibblog era uno sfogo personale dialogando anche su altro della mia vita, sempre su questo cammino moroso. Questo blog non vuole essere il suo proseguimento, quindi Bibbo non parlerà di sé in prima persona dei suoi "affari"; sarà tutto molto più prosaico, molto meno bibblog. Benvenuti nel mio libro, dunque. Benvenuti nel libro del Granchio.

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